Ma la frutta appesantisce,gonfia,ingrassa?

 

 

La frutta non è tutta uguale: soprattutto per quanto riguarda la coltivazione della stessa e dei trattamenti che subisce in tutto il suo ciclo vitale, dalla semina alla raccolta.

Molti studi sottolineano quanto i trattamenti con pesticidi e agenti chimici arricchiscano di tossine gli alimenti coltivati in modo “convenzionale”.. veleni che – semplificando – possono accumularsi nel nostro corpo il quale, per non lasciarli liberi di agire indisturbati, li “intrappola” nei grassi presenti nell’organismo (fin quanto possibile) causando sì un aumento di peso, ma soprattutto un aumento piuttosto rischioso di tossicità.

E’ quindi sempre da preferire frutta (e non solo) da coltivazione biologica e biodinamica, oppure al naturale senza alcun trattamento (come si troverebbe in natura).

 


Quante volte abbiamo mangiato frutta dopo i pasti, magari qualche fetta di melone o anche una piccola banana, e ci è rimasta sullo stomaco? Questo disagio nell’apparato digerente lo si collega il più delle volte alla comune affermazione che la frutta “gonfia”, o “è pesante”.

Sfatiamo pure il mito: la frutta non rende né gonfi né appesantiti SE mangiata con le giuste tempistiche e combinazioni.

Gli alimenti, a seconda delle loro caratteristiche, hanno modalità di assimilazione differenti che è bene rispettare per avere un miglioramento digestivo e di assimilazione di sostanze utili per il nostro corpo e per evitare la fermentazione nel nostro apparato digerente ed escretore.

Macrolibrarsi

La frutta, in linea generale, è bene mangiarla sempre da sola o prima dei pasti perché è l’alimento più rapido ad essere digerito (richiede circa una mezz’ora al massimo).

Se assumiamo un cibo con una tempistica digestiva più lunga (come ad esempio un piatto cotto) prima di un alimento che non richiede quasi nessuno sforzo digestivo (come una fetta di cocomero), si andrà ad ingolfare l’apparato digerente creando gonfiori e fermentazione, e diminuendone l’assorbimento nutrizionale. Ecco spiegato uno dei motivi principali per i quali si pensa che la frutta faccia “appesantire” o “gonfiare”… siamo abituati a mangiarla dopo i pasti, al contrario di quello che dovrebbe essere.

 

 


Ed ecco dei suggerimenti su come abbinare la frutta per assimilarla e digerirla al meglio:

  • La frutta va mangiata da sola a stomaco vuoto, o prima dei pasti
  • Non va mischiata la frutta acida (limoni, arance, pompelmi, kiwi, frutti di bosco) con la frutta dolce (cachi, banane, datteri, pere).
  • meloni ed i cocomeri è preferibile consumarli sempre da soli (hanno una velocità digestiva davvero rapida, sui 15-20 minuti).
  • La frutta si combina bene (specialmente se monofrutto, quindi una sola tipologia di frutto) con la verdura a foglia verde tenera (insalate, spinaci, sedano)

di Francesca Più

dal sito macrolibrarsi.it

Precedente Zenzero, Aglio e Miele: ricetta per combattere l’ipertensione e l’ipercolesterolemia Successivo Gli alimenti giusti che stimolano l'attenzione dei nostri figli a scuola